27 Ott Il disagio psicologico e i disturbi alimentari nell’era del Nuovo Coronavirus
La paura di nuovo lockdown è tornata, e con essa riaffiorano le problematiche psicologiche associate, in particolar modo per chi soffre di disturbi legati all’alimentazione. Il disagio psicologico è più forte: ogni meccanismo di controllo sfugge se si fanno i conti con la quotidianità.
Negli scorsi mesi il Nuovo Coronavirus si è diffuso rapidamente in tutto il mondo e il Governo Italiano ha messo in atto strategie per contenere i contagi. Da poco è stato emanato un nuovo decreto che impone chiusura di diversi esercizi e attività (come cinema, teatri e palestre), limita gli orari di apertura di bar e ristoranti e è a favore della didattica a distanza per scuole e università. Tali misure restrittive sono imposte per ridurre la possibilità di assembramento e il rischio di nuovi contagi. Il consiglio è quello di continuare a socializzare. Ma come può tutto questo non avere effetti sulla socialità e sui comportamenti quotidiani, soprattutto nei giovani? (leggi anche A distanza. La difficile convivenza con il virus.).
Gli effetti psicologici della quarantena
Negli scorsi mesi molti gruppi di studio hanno approfondito l’argomento (vedi anche Coronavirus Disease 2019 and Eating Disorders), riportando un aumento del disagio psicologico e degli effetti psicologici negativi della quarantena, quali sintomi da stress post-traumatico, confusione e paura. I fattori di stress sembrano essere un lungo periodo di quarantena, paura di infezione, frustrazione, noia, inadeguate scorte di cibo, inadeguata o incompleta informazione e difficoltà economica. I bambini e gli adolescenti sembrano essere più a rischio di disturbo da stress post-traumatico. In particolare, coloro che soffrono di disturbi alimentari sembra abbiano un elevato rischio di peggioramento della gravità del disturbo o di ricomparsa del sintomo, oltre che per la paura di infezione o per l’obbligo di stare chiusi in casa, anche per la carenza di adeguati trattamenti psicologici o psichiatrici a causa della pandemia. Lo spazio, il tempo, il rapporto con il cibo e con il corpo assumono forme differenti e vanno ridefiniti (leggi anche Soffrire di Disturbi Alimentari ai tempi del Coronavirus. Consigli pratici per affrontare la quarantena).
Le misure restrittive possono contribuire al mantenimento del disagio psicologico e della psicopatologia del disturbo alimentare attraverso diversi meccanismi. L’isolamento acuisce la sensazione di perdita di controllo che nei disturbi alimentari si riversa sul peso, sul cibo, sull’aspetto fisico attraverso dieta e allenamento (leggi anche Alimentazione e attività fisica ai tempi del coronavirus. Consigli pratici per affrontare la quarantena). Nei disturbi alimentari restrittivi questo meccanismo è rafforzato positivamente dalla sensazione di successo che si sperimenta nel seguire pedissequamente uno schema alimentare rigido e un allenamento costante. L’aspetto negativo è ovviamente il timore di prendere peso, perché stare a casa significa non muoversi e non muoversi significa ingrassare. In altri casi la perdita di controllo può favorire episodi di abbuffate, scatenati dall’esposizione ad elevate scorte alimentari. Rimanere in casa può aumentare l’isolamento sociale, una caratteristica comune nei disturbi alimentari, creando un ostacolo al miglioramento dei rapporti interpersonali che aiutano a ridurre l’eccessiva valutazione del peso e delle forme del corpo (leggi anche COVID-19 e Disturbi Alimentari: il doppio isolamento). A casa, inoltre, non si affrontano alcuni aspetti essenziali come l’esposizione del corpo o il mangiare con gli altri, che rafforzano e mantengono la psicopatologia del sintomo. La mente diventa prigioniera in casa.
Il disagio psicologico si sta facendo strada e sembra diventare più serio con il passare del tempo. È di fondamentale importanza per chiunque stia soffrendo di ansia, stress, smarrimento o disturbi alimentari chiedere aiuto a uno specialista o a un centro specializzato che possa essere di supporto e un punto di riferimento in questo periodo di emergenza.
Bibliografia
Brooks, S. K., Webster, R. K., Smith, L. E., Woodland, L., Wessely, S., Greenberg, N., & Rubin, G. J. (2020). The psychological impact of quarantine and how to reduce it: rapid review of the evidence. The Lancet.
Di Renzo, L., Gualtieri, P., Cinelli, G., Bigioni, G., Soldati, L., Attinà, A., Leggeri, C., … & Ferraro, S. (2020). Psychological aspects and eating habits during covid-19 home confinement: Results of ehlc-covid-19 italian online survey. Nutrients, 12(7), 2152.